La prostata produce il 80% di tutto l’eiaculato, una sua compromissione chiaramente pregiudica l’attività sessuale. Le prostatiti croniche sono le malattie che più frequentemente alterano la capacità riproduttiva. Le prostatiti croniche determinano modificazioni biochimiche del secreto prostatico come l’aumento del Ph, la riduzione del tasso di zinco, magnesio, acido citrico, fosfatasi acida, spermina e colesterolo, e l’aumento della LDH. Lo spermiogramma è l’esame che viene utilizzato, oltre al PSA, per determinare il grado di compromissione della prostata e del liquido seminale. Le modificazioni dello spermiogramma che più frequentemente si verificano sono: la riduzione del numero degli spermatozooi (oligozoospermia); la ridotta motilità di questi (astenospermia); l’agglutinazione degli spermatozoi; la morte di tutti gli spermatozoi (necrozoospermia); ed infine la teratozoospermia (aumento delle forme immature e di alterazioni morfologiche). Sembra che alla base di tali alterazioni vi sia un meccanismo autoimmunitario.