Calcolosi urinaria

La calcolosi renale è una malattia che colpisce sia le donne che gli uomini. Caratterizzata dalla presenza di formazioni cristalline all’interno della via urinaria. Queste formazioni possono variare da pochissimi millimetri a qualche centimetro. Si possono presentare come un singolo calcolo o un agglomerato di piccoli cristalli.

SINTOMI

Il paziente si accorge di essere affetto da calcolosi renale in seguito ad una colica renale e le analisi che ne conseguono o in seguito ad un esame radiologico, comunemente una ecografia, eseguito per altri motivi o dal riscontro occasionale di ematuria, cioè la perdita m10di sangue nelle urine visibile (macroematuria) o rilevato solo dagli esami delle urine (microematuria).
Questi sintomi possono essere accompagnati da nausea e vomito. La diagnosi di calcolosi renale viene posta con l’ausilio dell’ecografia renale. L’ecografia per la particolarità dell’esame riesce ad individuare ogni tipo di calcolosi, dalla semplice renella ai grossi calcoli. Per meglio valutare il tipo di approccio da utilizzare sono però necessari ulteriori esami. Una radiografia dell’addome permette facilmente di valutare la natura calcifica del calcolo e l’esame delle urine la presenza di cristalli nelle urine. Nelle fasi successive una volta posta la diagnosi e valutata la natura del calcolo per decidere l’approccio migliore saranno utili esami quali l’urografia perfusionale (in casi selezionati) o meglio l’ URO-TC.

STRUTTURA

I calcoli renali possono presentarsi in varie strutture; ad esempio gli ossalati di calcio che sono i più frequenti, gli urati che possono essere sciolti con i farmaci. Nonostante l’idea che i calcoli siano duri, in alcuni casi possono essere addirittura “molli” più simili a poltiglia che a cristalli. La calcolosi si può sviluppare in presenza di anomalie congenite (che sono cioè presenti dalla nascita) ed è detta secondaria. Altre volte è la stessa calcolosi ad essere congenita.

PREVENZIONE

La prevenzione della calcolosi non è una cosa semplice. Le abitudini alimentari, lo stile di vita (assunzione di acqua) sono fattori alungo temine. l’utilizzo di integratori capaci di alterare il pH delle urine non è una pratica consigliata a lungo termine in persone che non abbiano una storia di calcoli in precedenza. La preferenza di un’acqua rispetto ad un’altra non è indicato se non in pazienti che abbiano una calcolosi cosiddetta “attiva”. Sono reperibili sul mercato kit per la valutazione del rischio litogeno (cioè la predisposizione a formare calcoli di una certa natura piuttosto che di un’altra), ma sono abbastanza costosi ed è indicato farli prescrivere ad uno specialista.

TERAPIA

In caso di colica renale in prima istanza la terapia si avvale di antidolorifici (ketoprofene), attualmente è m3sconsigliato l’utilizzo degli antispastici che tendono a confondere i sintomi intestinali con quelli dell’apparato urinario. Durante una colica renale si raccomanda di non bere, in modo da non aggravare i sintomi dolorosi. Una volta conosciuta la natura del calcolo e la sua posizione si può decidere la corretta terapia. Una calcolosi di acido urico può essere “sciolta” con adeguati integratori, per gli altri tipi di calcolosi la terapia è meno semplice. Dalle procedure extracorporee (il cosiddetto “bombardamento”) a quelle percutanee ed endoscopiche fino a quelle chirurgiche sono tutte proponibili nella terapia della calcolosi. La scelta spesso non dipende né dallo specialista o dal paziente ma dalla natura, dalla posizione e dalla dimensione dei calcoli.

CALCOLOSI E TUMORE DEL RENE

La calcolosi renale non è correlata ai tumori del rene, anche se talvolta i controlli per la calcolosi permettono di individuare precocemente i tumori renali.

CONTROLLO

I controlli sono fondamentali nella valutazione delle recidive. Ecografie radiografie dell’addome ed esami urine sono gli esami che normalmente vengono utilizzati per i controlli.

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